Il vespro a Sant'Onofrio
Un convento '400esco dall'atmosfera atemporale ed evocativa, una visita tra opere di grandi pittori e memorie di famosi letterati all'ora del tramonto. Per partecipare alla visita è necessario presentarsi muniti di mascherina. Il tour sarà effettuato mantenendo la distanza di sicurezza di 1 metro.
VISITA GUIDATA: 12€, inclusi auricolari
BIGLIETTO: 2€
DURATA VISITA: 2h00
INFO: 334 7401467
N.B. Il numero massimo di partecipanti è di 15 persone. Per partecipare alla visita è necessario presentarsi muniti di mascherina. Il tour sarà effettuato mantenendo la distanza di sicurezza di 1 metro tra i partecipanti, secondo le norme vigenti. Si avvisano i partecipanti che, per motivi di sicurezza, nominativi e recapiti saranno trattenuti dall'Associazione per il mese successivo allo svolgersi dell'attività.
Il piccolo ma suggestivo convento di Sant’Onofrio al Gianicolo si trova, come indicato da nome, sul picco del colle del Gianicolo, sopra l’ospedale del Bambin Gesù. La posizione unica, che domina sulla città stesa ai piedi del colle, permette di godere di un vespro eccezionale: il tramonto su Roma dal Gianicolo!
Ma il panorama serale è solo uno dei motivi per visitare Chiesa e convento: Sant’Onofrio è infatti ricca di arte, di cultura, e di storie del passato. L’eremo fu infatti costruito a partire dal 1419, quando Niccolò da Forca Palena acquistò il terreno sul Gianicolo e raccolse donazioni e fondi da diverse famiglie aristocratiche per edificare la chiesetta. Decorata proprio a partire dal tardo ‘400, Sant’Onofrio offre una bella rassegna di pittura dell’epoca, da Antoniazzo Romano al Pinturicchio, cui sono attribuite, seppur non unanimemente, le belle pitture dell’abside. Ridecorata tra fine ‘500 e inizio ‘600 per il Giubileo, alcune delle lunette del portico e del suggestivo chiostro furono dipinte addirittura dal Domenichino.
Questo luogo suggestivo e sospeso nel tempo è legato anche alla memoria di un grande poeta: Torquato Tasso, che qui morì nel 1595. Al letterato è connessa tradizionalmente la cosiddetta Quercia del Tasso, un albero ormai ridotto a pochi rami sulla Passeggiata del Gianicolo, dove la tradizione racconta che il poeta si recasse a meditare.
Un luogo dominato da un’atmosfera sospesa e atemporale, popolato di personaggi antichi, che diventa ancor più evocativo e incantato all’ora del vespro.