Il Circo Massimo, il più grande edificio per le corse nella Roma Antica, occupava la lunga valle tra il Palatino e l’Aventino. Oggi, in questo ampio spazio si percepisce ancora la forma dell’antico circo e si conservano i resti della curva meridionale del circo e del quartiere ad essa adiacente.

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VISITA GUIDATA: 10€

INGRESSO ALL'AREA ARCHEOLOGICA (DA PAGARE IN LOCO):

  • INTERO: 5€; RIDOTTO: 4€ (residenti a Roma)
  • GRATUITO: per possessori di MIC Card

DURATA VISITA: 1h30

INFO: 334 7401467

Il Circo Massimo occupava gran parte dell’ampia valle della Murcia che si allungava per oltre 600 metri tra i colli Palatino e Aventino. Questa zona era stata utilizzata per la celebrazione di giochi e per cerimonie religiose sin dall’età arcaica, sin da quando nel VI sec. a.C. i Tarquini, i re Etruschi di Roma, avevano bonificato tutta l’area grazie alla costruzione di una grande cloaca.
Il primo circo in muratura, della forma che ancora oggi percepiamo, fu fatto costruire sotto Giulio Cesare e raggiunse la sua massima capienza nel II secolo d.C., sotto il regno di Traiano: una struttura lunga 600 m e larga 140 m che poteva ospitare fino a 250.000 persone. Dove trovavano posto gli spettatori? Sulle gradinate sui lati lunghi e sul lato corto curvo – la c.d. “curva sud” - a diverse altezze a seconda del censo e della condizione sociale, mentre la tribuna centrale di uno dei due lati lunghi era solitamente destinata all’imperatore. L’altro lato corto, rettilineo, ospitava invece le carceres, le stazioni da cui sarebbero partiti i cavalli per le corse che si svolgevano attorno ad una spina centrale decorata con vari elementi religiosi.
Che giochi si svolgevano nel circo? Si trattava di corse, corse di cavalli, muli, asini e addirittura anche uomini! Le corse erano nate come celebrazioni religione nell’antica Valle della Murcia ma col tempo assunsero il ruolo di feste trionfali per celebrare le vittorie delle legioni: il corteo trionfale avrebbe infatti attraversato tutto il Circo Massimo e l’Arco di Tito – oggi scomparso – posto sul lato meridionale.
Il Circo Massimo rimase in uso fino al VI sec. d.C. e lungo la spina centrale furono inseriti nel corso dei secoli due obelischi: due elementi dal significato politico, all’interno di un contesto religioso. Dal Medioevo questo grande edificio per spettacoli, abbandonato e in parte demolito, fu utilizzato prevalentemente per le coltivazioni agricole fino a quando, dalla fine dell’800 la sua destinazione d’uso cambiò nuovamente. Utilizzato inizialmente per ospitare il gazometro e altri edifici industriali, fu interessato da indagini archeologiche tra il 1928 e il 1936, per ospitare poi i padiglioni delle mostre del Partito Nazionale Fascista.
Nuovi grandi lavori di scavo condotti dalla Sovrintendenza a partire dal 2009, hanno riportato alla luce la zona della curva meridionale dello stadio: grazie a questi scavi e al nuovo allestimento, durante la nostra visita potremo accedere alle gallerie che davano accesso alle gradinate per il pubblico e passeggiare sulla strada basolata esterna al circo cercando di immaginare la vita frenetica che girava intorno a questi spettacoli. Qui si potranno vedere anche alcune delle molte botteghe che si addossavano alla struttura per rispondere alle esigenze degli spettatori: locande, lupanari, magazzini, uffici di cambiavalute.
La nostra visita si concluderà in cima allaTorre della Moletta, una torre medievale recentemente restaurata: da lassù potremo apprezzare l’intera estensione del circo e spingerci con lo sguardo fino al Tevere!

 

Appuntamento: davanti l'ingresso all'area archeologica (Piazza di Porta Capena)

Per questa visita il luogo dell'appuntamento è raggiungibile alle coordinate GPS presenti nel link in basso; è consigliabile presentarsi 15 minuti prima dell'inizio della visita per espletare tutte le formalità del caso

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