Appia Antica, la Regina Viarum: alla scoperta del Parco Regionale dell’Appia Antica
Una passeggiata sull’Appia Antica, dal Museo di Capo di Bove verso fuori: partiremo dalla storia più recente per tornare indietro nel tempo, in un cammino a ritroso nella storia. Questo sarà il primo di un ciclo di incontri dedicati alla Regina Viarum, che ci porteranno a conoscerne tantissimi aspetti e monumenti, dai complessi archeologici più importanti come la Villa di Massenzio, il mausoleo di Cecilia Metella o la villa dei Quintili, alle aree naturalistiche più suggestive, come la valle della Caffarella o il Parco di Tor fiscale.




Visita guidata: 10€
Biglietto di ingresso al sito: gratuito
Durata della visita: 1h15
Info: 334 7401467
Come arrivare:
Con i mezzi pubblici: Metropolitana Linea A, fermata Colli Albani, da cui proseguire con autobus linea 660. Oppure linea autobus 118 (circolare Villa dei Quintili/Centro Storico).
Il Parco Regionale dell’Appia Antica è uno dei monumenti storici e naturali più sorprendenti di Roma. Istituito nel 1988 ed esteso su una superficie di oltre 4500 ettari, si sviluppa lungo il percorso della Regina Viarum per oltre 16 km, inglobando le aree verdi circostanti. Il patrimonio costituito dalla natura e dai numerosissimi monumenti, edifici, tombe e aree archeologiche che fanno parte del parco è di importanza eccezionale, e nonostante ciò il progetto di creare un grande parco archeologico ha faticato non poco per vedere la luce.
La visita inizierà con una passeggiata proprio sul percorso della via Appia Antica, per approfondirne la nascita e gli sviluppi durante i secoli, dall’antichissima fondazione ad opera di Claudio Appio Cieco nel 312 a. C. fino all’Ottocento.
CI sposteremo poi all'interno dell'Area Archeologica di Capo di Bove dove, ripercorreremo le tappe storiche e le lotte politiche che hanno portato all’istituzione del parco, dai primi progetti nati in seno all’occupazione napoleonica di Roma, ad opera di artisti notissimi quali Canova e Valadier, alle battaglie condotte negli anni ’60 da un piccolo gruppo di intellettuali che cercano di opporsi alla cementificazione selvaggia e all’abusivismo edilizio della zona. Questa storia recente, quella che riguarda l’istituzione del parco dell’Appia, è ben raccontata da un piccolo museo creato all’interno di un casale agricolo costruito al di sopra di una antica cisterna romana, in un contesto delizioso di pace e silenzio. È proprio da qui che partirà il nostro percorso: nella struttura sono infatti oggi esposte suggestive fotografie d’epoca e documenti che riguardano lo sviluppo della via Appia e del suo parco di pertinenza dal periodo napoleonico in poi. L’edificio ospita inoltre l’archivio Cederna, un fondo costituito da numerosi documenti, appunti e fotografie sull’opera di difesa e tutela del patrimonio culturale italiano portata avanti da Antonio Cederna (1921-1996). Storico dell’arte, archeologo e intellettuale di grande levatura, è soprattutto alle sue energiche battaglie che si deve la creazione del Parco nel 1988.
Calpestare i basoli dell’Appia e toccare con mano la ricchezza di questo tratto di città è un ottimo modo per sperimentare la connessione profonda della strada con l’Urbe e per capire l’importanza dell’esistenza del Parco.