Dal mito del Lupercale agli affreschi di Pietro Cavallini: il Velabro nei secoli
Un'area suggestiva e densissima di miti e di capolavori artistici, un quadrante dall'estensione limitata ma dall'importanza eccezionale. Per partecipare alla visita è necessario presentarsi muniti di mascherina. Il tour sarà effettuato mantenendo la distanza di sicurezza di 1 metro.

VISITA GUIDATA: 12€, inclusi auricolari
DURATA VISITA: 2h00
INFO: 334 7401467
N.B. Il numero massimo di partecipanti è di 15 persone. Per partecipare alla visita è necessario presentarsi muniti di mascherina. Il tour sarà effettuato mantenendo la distanza di sicurezza di 1 metro tra i partecipanti, secondo le norme vigenti. Si avvisano i partecipanti che, per motivi di sicurezza, nominativi e recapiti saranno trattenuti dall'Associazione per il mese successivo allo svolgersi dell'attività.
L’area che si estende tra le pendici meridionali del Campidoglio e il Palatino appare oggi decontestualizzata: un incrocio di poche vie dall’aspetto e dal nome medievaleggiante (via dei Fienili, Via del Foraggio), che sopravvive tra gli edifici del Fascio e le grandi strade moderne.
Questa area dall’estensione limitata, però, è di importanza eccezionale, per molti motivi. Innanzitutto, motivi storici e mitologici: è qui che troviamo i culti più antichi, ed è in questa zona acquitrinosa che si fermò la cesta con i gemelli Romolo e Remo, allattati dalla lupa all’interno di una grotta che si situa sulle pendici del Palatino, dietro la chiesa di Sant’Anastasia. È sempre qui che vennero fondate, in era cristiana, tra le più antiche diaconie e basiliche di Roma, basti pensare a Sant’Anastasia, addirittura di epoca Costantiniana, a San Teodoro (VI secolo) e a San Giorgio al Velabro, istituito a diaconia già nel V secolo.
Ma le motivazioni artistiche per visitare la Valle del Velabro non sono da meno: dall’imponente arco quadrifronte di Giano, al decoratissimo arco degli Argentari, entrambi di epoca romana, alla medievale casa dei Pierleoni. Ma tra tutte le opere, spicca decisamente la chiesa di San Giorgio al Velabro, sopravvissuta seppur danneggiata all’attentato del 1993, con la sua abside decorata dai bellissimi affreschi attribuiti al più importante pittore romano di fine ‘200: Pietro Cavallini.
La visita ci permetterà di conoscere e approfondire quest’area, col suggestivo affaccio sul foro, e di ripercorrere le vicende di un importantissimo artista romano, troppo spesso sottovalutato.